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giovedì 28 agosto 2014

Differenza tra licoli e pasta madre solida

In questo periodo molti mi chiedono la differenza tra pasta madre liquida e pasta madre solida, per cui ho deciso di fare un elenco delle sostanziali differenze:

Rinfresco

La pasta madre solida si rinfresca con pari dosi di pasta madre e farina, ma metà dose di acqua.
Esempio 100g di pm + 100g di farina + 50g di acqua
Se la pasta madre dopo un po', dovesse risultare troppo appiccicosa, potete mettere un po' meno acqua per farla tornare alla consistenza desiderata, 40g o 45g al posto dei 50g che di solito usate.
La pasta madre solida necessita di rinfreschi settimanali, meglio se ogni 3-4 giorni, ma resiste anche a rinfreschi a distanza di 10 giorni.
Per il rinfresco si toglie la pasta madre dal suo contenitore e la si mette in una ciotola, la si scioglie nell'acqua e poi si aggiunge la farina finchè non si solidifichi, poi in una spianatoia infarinata si arrotonderà il panetto, si farà un taglio a croce sopra e si metterà in un contenitore dalla base stretta a lievitare.
Personalmente quando avevo una PM solida dopo il rinfresco la dividevo in 2 panetti uno, quello che tenevo per il mantenimento della pm, lo rimettevo nel vasetto in frigo dopo un'ora dal rinfresco, l'altro aspettavo il raddoppio per usarlo.
Alle volte la pasta madre solida forma in superficie una crosta, semplicemente toglietela e buttate, alcuni la tengono e la mescolano assieme al resto della PM, ma è comunque una parte morta ed è preferibile buttarla.

Il licoli si rinfresca con pari dosi di pasta madre, farina e acqua.
Esempio 100g di pm + 100g di farina + 100g di acqua
Il licoli necessita di rinfreschi meno frequenti, si consiglia sempre un rinfresco settimanale, ma resiste anche con rinfreschi mensili, personalmente ho un licoli che rinfresco ogni 15-20 giorni.
Il licoli si può rinfrescare direttamente nel vaso di conservazione, basta aggiungere l'acqua mescolare con un frustino e poi aggiungere la farina e continuare a mescolare.
Anche col licoli dopo aver rinfrescato lo divido in 2 contenitori e quello per il mantenimento lo metto in frigo dopo un'ora, mentre il resto lo uso per le mie ricette.
Alle volte il licoli rilascia del liquido in superficie, che si separa dalla parte solida che rimane nel fondo, semplicemente mescolatelo. Alcuni se di colore troppo scuro e di sapore-odore troppo acido lo tolgono e aggiungono pari peso di acqua mescolando, prima di rinfrescare normalmente.

Consistenza

Il licoli come consistenza assomiglia allo yogurt, poi in base alla farina e all'idratazione è più o meno molle. La sua consistenza influisce anche sul raddoppio o meno del suo volume, più liquido sarà e meno si vedrà il raddoppio, in quanto l'anidride carbonica che si forma durante la fermentazione dell'impasto uscirà attraverso le bolle che si formeranno sulla sua superficie.

La pasta madre solida come consistenza assomiglia al pongo, poi anche questa in base alla farina e all'idratazione è più o meno molle. La sua consistenza a panetto permette alla pasta madre di raddoppiare, alle volte anche triplicare il suo volume, in quanto l'anidride carbonica che si forma durante la fermentazione dell'impasto rimane intrappolata al suo interno dalla fitta maglia glutinica che si forma grazie all'impasto di farina e acqua.

Conservazione

La pasta madre solida può essere conservata sia a temperatura ambiente che in frigorifero, messa in un barattolo di vetro, legata, conservata in acqua, può essere anche congelata o sfarinata.

Il licoli può essere conservato sia a temperatura ambiente che in frigorifero, messo in un barattolo di vetro ma può essere anche congelato o seccato.
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Ogni pasta madre è differente dalle altre, anche una pasta madre spacciata e rinfrescata con stessa farina e stessa acqua, ma in abitazioni diventa può avere consistenza differente dalla pasta madre di origine. Il modo di conservare, la temperatura sia dell'ambiente che del frigorifero e l'umidità presenti nel nuovo ambiente possono influenzare il lievito madre.

Panificazione

Col tempo, tanta pazienza e sperimentando imparerete a conoscere il vostro lievito, i suoi tempi e i suoi sapori, vi darà tante soddisfazioni.
Assaporerete un ottimo pane con i sapori di una volta, una pizza croccante, morbida e delicata, che non vi appesantirà.
La pasta madre liquida ha un odore e un sapore meno acido rispetto a quella solida e questo si rifletterà anche sui vostri prodotti, che assumeranno un gusto più neutro.
A chi piacesse invece un sapore più deciso consiglio di provare la pasta madre solida.

Conversione delle ricette

Troverete varie ricette sia nei libri che navigando sul web, che possono richiedere l'utilizzo di lievito di birra, di pasta madre solida o di pasta madre liquida. Per cui si renderà necessario sapere come fare la conversioni delle ricette, qui vi spiego come:

Se dovete convertire una ricetta che originalmente usa il lievito di birra, in linea di massima, il licoli da usare è il 25-30% del peso totale della farina.
Esempio: impasto con ldb: 1kg di farina, 400g di acqua e un cubetto di ldb etc...
con licoli farete: 875g di farina, 275g di acqua e 250g di licoli etc...

Se dovete convertire una ricetta che originalmente usa il lievito di birra, in linea di massima, la pasta madre solida da usare è il 30-35% del peso totale della farina.
Esempio: impasto con ldb: 1kg di farina, 400g di acqua e un cubetto di ldb etc...
con PM solida farete: 800g di farina, 300g di acqua e 300g di PM solida etc...

Se dovete convertire una ricetta con Pasta Madre solida a liquida dovete dividere la PM per 3 e poi moltiplicare per 2 e aggiungere in farina la differenza di peso.
Esempio: impasto con PM: 1.000g di farina, 400g di acqua e 300g di PM etc...
(300:3=100x2=200g di licoli, 300-200= 100g di farina da aggiungere)
con licoli farete: 1.100g di farina, 400g di acqua e 200g di Licoli etc..

Se dovete convertire una ricetta con Pasta Madre liquida a solida dovete dividere il licoli per 2 e poi moltiplicare per 3 e togliere in farina la differenza di peso.
Esempio: impasto con licoli: 1.000g di farina, 400g di acqua e 300g di licoli etc...
(300:2=150x3=450g di PM, 450-300= 150g di farina da togliere)
con PM solida farete: 850g di farina, 400g di acqua e 450g di PM solida etc..

In alternativa potete utilizzare questo strumento:
Da Pasta Madre solida a liquida e viceversa
Da lievito di birra a Pasta Madre

E' possibile trasformare la pasta madre solida in pasta madre liquida e viceversa.
Se volete sperimentare, potete provare ad ottenere la vostra pasta madre liquida, tenendo comunque da parte un pezzetto di pasta madre solida, così poi potete confrontare i due metodi di conservazione e i risultati sulla panificazione.
Qui ho spiegato come fare: Da pasta madre solida a liquida e viceversa




lunedì 25 agosto 2014

Pane con farina di castagne

pane nella teglia
Ingredienti:
250g di farina Petra 1
170g di farina 00 (io ho usato la Rieper blu)
75g di farina di castagne
40g di farina di mandorle
30g di mandorle sgusciate
50g di uvetta
300g di acqua
100g di lievito madre liquido (licoli 100%)
1 cucchiaino di malto
1 cucchiaio abbondante di miele

pane sulla gratella
Ho iniziato con l'autolisi delle farine, aggiungendo tutta l'acqua e lasciando a riposo per una mezzora circa, poi ho unito il licoli, impastato per farlo assorbire e aggiunto il malto ed il miele, poi ho aggiunto l'uvetta che avevo messo in ammollo, per renderla più morbida.
fette appena tagliate
Dopo l'incordatura del'impasto l'ho lasciato riposare una mezzora e poi ho messo in frigorifero per una notte. La mattina dopo ho tirato fuori l'impasto e l'ho lasciato a temperatura ambiente per 4 ore, poi l'ho steso con le mani ho fatto una serie di pieghe a 3, ho lasciato riposare per 125 minuti, ho effettuato un'altra piega a 3, lasciato riposare altri 15 minuti effettuato un'altra serie di pieghe a 3, lasciato riposare 5 minuti e pirlato l'impasto. Ho spolverato di semola un canovaccio e l'ho posato in un cestino che uso per la lievitazione, vi ho messo l'impasto all'interno e o chiuso i lembi del canovaccio delicatamente sopra l'impasto e ho lasciato raddoppiare.
la fetta
Ho acceso il forno a 200° con ciotola di acqua sul fondo e la teglia dove poi ho messo a cuocere il pane, ho lasciato per più di 5 minuti in modo che la teglia fosse ben calda, l'ho messa sopra il cestino e vi ho rovesciato sopra l'impasto, avendo ovviamente aperto i lembi  del canovaccio e infornato a 180° per 40 minuti circa, ho praticato dei taglia e ho l'ho spruzzato d'acqua per ottenere una crosta più sottile e un pane più gonfio.
Siccome di solito uso le teglie della pizza,che sono più basse, ho tolto il pane dalla teglia e l'ho messo ancora 5 minuti in forno sulla griglia del forno, che si asciugasse meglio il fondo.
Se vedete la crosta scurirsi troppo potete mettere della carta stagnola sopra e continuare la cottura, questo permette alla crosta di non bruciarsi
L'ho poi messo a riposare in una gratella.










sabato 23 agosto 2014

Pane di segale e farro con Pasta Madre

Ecco un pane con farine un po' particolari segale e farro integrali

Ingredienti:
220g di farina di segale integrale
500g di farro integrale
50g di farina w350(o farina che usate per il rinfresco, solo se fate con licoli)
480g di acqua
130g di lievito madre liquido (licoli) o 180g di PM solida (togliendo i 50g di farina w350)
1 cucchiaino di malto
1 cucchiaino di sale
1cucchiaio di aceto di vino bianco
qualche goccia di limone

Iniziate con un'autolisi delle farine, dopo averle mescolate ne prelevate un scodellina, poi aggiungete alle farine rimaste l'acqua e qualche goccia di limone, lasciate riposare almeno 2 ore.
All'autolisi aggiungete poi il lievito madre mescolato con 1 cucchiaino di malto, amalgamate bene ed aggiungete 1 cucchiaio di aceto, per finire il sale, mescolate bene e aggiungete la farina che avete messo da parte.
fetta, tagliata ancora tiepida
Mettete poi l'impasto a riposare una notte in frigorifero, la mattina dopo lasciate a temperatura ambiente l'impasto un'oretta e in una spianatoia infarinate fate 2 serie di pieghe a 3, lasciate riposare 20 minuti, fare altre 2 serie di pieghe a 3, lasciate riposare 20 minuti, fate altre 2 serie di pieghe a tre, lasciate riposare 10 minuti e formate il pane pirlandolo (ovvero dandogli una forma tonda).
Spolverate di semola un canovaccio, mettetelo sopra in cestino e posatevi l'impasto sopra, chiudete i lembi del canovaccio sopra l'impasto e riponetelo a lievitare al raddoppio, in un paio d'ore dovrebbe essere già pronto.
Quando pronto scaldate il forno alla massima temperatura con dentro una ciotola di acqua e la teglia dove metterete a cuocere il pane, per 5 minuti, poi uscite la teglia, spolveratela di semola e rovesciateci delicatamente il pane sopra, spruzzate sopra l'impasto dell'acqua, abbassate la temperatura del forno a 230° e infornate il pane, dopo 15 minuti abbassate di 20 gradi, dopo altri 10 minuti spruzzate ancora acqua sulla crosta del pane e abbassate la temperatura di altri 20° fate cuocere altri 15 minuti, poi abbassate la temperatura di altri 20° e fate cuocere altri 10 minuti, poi altri 5 minuti con sportello del forno sbaciato.

L'aceto aiuta a creare un ambiente maggiormente acido e favorisce una migliore e maggiore lievitazione per gli impasti con farina di segale.
Il limone aiuta il glutine presente a tessere una migliore trama è di aiuto alle farine deboli come farro e segale.

martedì 19 agosto 2014

Pizza soffice e croccante con Pasta Madre

Ingredienti:
120g di semola rimacinata
200g di farina 0 (con pm solida 175g)
160g di farina Petra3 (se non la trovate potete sostituire con 60g di integrale e 100g di farina 0)
310g di acqua
40g di latte
50g di Pasta Madre liquida (licoli al 100%) ( con Pm solida 75g)
30g di olio
10g di sale

Iniziate con un'autolisi delle farine: ho unito le farine in una ciotola e le ho mescolate per amalgamarle, ne ho preso 50g e li ho messi da una parte, un po' alla volta ho aggiunto 300g di acqua, ho lasciato a temperatura ambiente per 1 ora e poi ho messo in frigo per la notte, però se impastate la mattina potete lasciare a temperatura ambiente per 4 ore o per le ore che il vostro lievito madre ci mette a raddoppiare e poi proseguire con il resto del procedimento.
funghi peperoni e salame
La mattina ho preso l'autolisi e l'ho lasciata a temperatura ambiente un'oretta.
Ho diluito il licoli, che nel frattempo avevo già rinfrescato, con il latte e i rimanenti 10g di acqua, aspettato un'oretta e unito all'autolisi, mescolando per amalgamare i due composti per almeno 5 minuti, a pioggia ho unito la rimanente farina.
Dopo qualche minuto ho aggiunto il sale, ho mescolato per un paio di minuti e ho aggiunto l'olio a filo in modo che si amalgamasse bene.
Quando incordato, ho lasciato riposare l'impasto 20 minuti, poi ho fatto 2 giri di pieghe a 3, lasciato riposare 20 minuti, fatto altri 2 giri di pieghe, lasciato riposare per 20 minuti, fatto altri 2 giri di pieghe, lasciato riposare 20 minuti e fatto gli ultimi 2 giri di pieghe, lasciato riposare una mezzora e poi messo in frigo fino al giorno dopo (molte volte la faccio maturare in frigo anche 24-36 ore).
tonno e gamberetti
Uscito l'impasto del frigorifero e tenuto a temperatura un'oretta l'ho diviso in 2, ho fatto una serie di pieghe a 3 e pirlato ognuno dei 2 pezzi, li ho poi lasciati lievitare al raddoppio, il mio impasto ci ha messo 5 ore, io li ho messi in una ciotola oliata e coperta con coperchio.
Nel frattempo ho preso la mozzarella e l'ho lasciata sgocciolare, dopo un paio d'ore l'ho tagliata a pezzetti e prima di usarla l'ho schiacciata, in modo che perdesse gran parte della sua acqua.
Ho ben infarinato di semola rimacinata prima il piano di lavoro e dopo averlo posato infarino anche l'impasto, l'ho steso con le mani avendo cura di non sgonfiarlo troppo, partendo dal centro verso l'esterno, formando così la crosta esterna più alta del centro della mia pizza.
profilo del crostone
Ho acceso il forno al massimo della temperatura e messo la leccarda del forno capovolta nel ripiano più alto del forno, in modo che si scaldasse bene, dopo una ventina di minuti, anche una mezzora se potete.
Ho spolverato di semola la teglia per la pizza e messo sopra la pizza capovolgendola dal verso in cui l'avevo stesa, ho steso 2 cucchiaioni di passata di pomodoro, messa sopra la leccarda ancora bollente e inserita nel ripiano più basso del forno, ho lasciato cuocere per 12 minuti, ho abbassato la temperatura a 250° e spostato la leccarda nel ripiano medio del forno e lasciato cuocere altri 12 minuti, poi ho tirato fuori la pizza e l'ho condita con la mozzarella e gli altri ingredienti e lasciato cuocere per altri 2-3 minuti.
La pizza era alta, ma non troppo e croccante, per i nostri gusti la prossima volta con lo stesso impasto ne farò 3, di cui una più piccina e la tirerò più fine, con un crostone meno alto.

Buon appetito!









Ho provato a farla anche con 120g di semola e 360g di Petra1, il risultato è stato ottimo.

Per la stesura di una pizza così soffice e croccante ho seguito i consigli di Raffaele Pignataro de http://www.ilcrudoeilcotto.it/


calzone napoletano di Cettina Romano

giovedì 14 agosto 2014

Le farine francesi

Qui di seguito troverete le denominazioni delle farine in Francia:

Le farine francesi sono classificate in base al loro contenuto di ceneri, espresso in percentuale, dopo la cottura a 600 ° C, rispetto alla composizione di partenza. Calcolando quello che viene chiamato il "tasso di cenere." Maggiore è la sua percentuale nella farina, più il numero del tipo di farina è elevato e meno la farina sarà bianca.
Di conseguenza più la farina è raffinata, leggera e sottile, meno contiene sostanze nutritive e minore sarà il suo numero.

- Tipo 45: Molto bianco, per panificazione, pasticceria e cucina
- Tipo 55: Per pane bianco comune, biscotti
- Tipo 65: Leggermente ombreggiata. Per biscotti, pane fatto in casa
- Tipo 70: Leggermente ombreggiata. 
- Tipo 80: Per il pane e focacce speciali
- Tipo 110: Per il pane, pane integrale
- Tipo 150: Per pane integrale, pane di crusca
- Farina d'avena: farina tipo 45 o 55 molto ricca di glutine, che raddoppia la sua potenza di lievitazione
- Farina per dolci: Tipo 45 arricchita di glutine e lievito in polvere

- Fluido o farina setacciata: Tipo 45, senza grumi Per addensare le salse, fare frittelle o cialde.

Per il frumento, la classificazione è la seguente:

Tipo             Max % di cenere          Denominazione
Blé T 45               <  500                  farine à pâtisserie ou fleur de farine
Blé T 55            500  -   600             farine blanche
Blé T 65            620  -   750             farine de tradition française
Blé T 70            690 -  1000             farine de tradition québécoise
Blé T 80            750  - 1000             farine bise ou semi-complète
Blé T 110         1000  - 1500            farine complète 
Blé T 150             > 1500                 farine intégrale 

Per segale, più ricca in minerali del frumento, la classificazione è la seguente:

Tipo             Max % di cenere          Denominazione
T   70                600  - 1000             farine blanche
T   85                750  - 1250             farine bise ou semi-complète
T 130              1200  - 1500             farine complète 
T 170                  > 1500                  farine intégrale 

giovedì 7 agosto 2014

Pasticcio o lasagna estiva 1

Questo pasticcio di verdure è un'altra variante della ricetta di mia suocera

variazione ultimo strato con zucchine , grana e pangrattato
Ingredienti:
fette di pasta all'uovo
conserva di pomodoro
prosciutto cotto
mozzarella
besciamella
verdure di stagione (zucchine, melanzane)
formaggio grana o parmigiano grattugiato

Preparazione:
Scottare le fette di pasta all'uovo in acqua salata bollente per qualche minuto, bastano 2 minuti, poi scolatele e mettetele ad asciugare su un panno pulito.
Sbucciate le melanzane, tagliatele a fette e cospargetele con sale grosso, lasciate riposare per 30 minuti circa su di un piatto, stessa procedura per le zucchine, tranne che non occorre sbucciarle. 
Buttate l'acqua che la verdura avrà rilasciato.
In una padella antiaderente mettete a cuocere per qualche minuto le melanzane e le zucchine con una noce di burro o con un dito di acqua da lasciar evaporare (con l'acqua viene più leggero il tutto).
In una pirofila fare uno strato di lasagne, ricoprirlo con il prosciutto, la mozzarella, la conserva di pomodoro (meglio se fatta in casa), le melanzane e un po' di besciamella. 
Procedere con il secondo strato di lasagne, prosciutto, mozzarella, conserva di pomodoro, zucchine e besciamella. Infine un ultimo strato di lasagne, conserva di pomodoro ed una spruzzata di grana.
Poi mettete tutto in forno preriscaldato per circa 20 minuti a 180°/200°.
N.b.: La besciamella deve sentirsi appena, volendo potete mettere sottiletta fila e fondi al suo posto.

venerdì 1 agosto 2014

Classifica delle farine italiane (DPR del 09-02-2001, n.187)

Questo è quanto il DPR del 09-02-2001, n.187 dice sulla classificazione delle farine in Italia:

Farine di grano tenero
1. È denominato "farina di grano tenero" il prodotto ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano tenero liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
2. È denominato "farina integrale di grano tenero" il prodotto ottenuto direttamente dalla macinazione del grano tenero liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
3. Le farine di cui ai commi 1 e 2 destinate al commercio sono prodotte nei tipi e con le caratteristiche seguenti:
SU 100 PARTI DI SOSTANZA SECCA
TIPO E DENOMINAZIONE           UMIDITÀ MAX %      Ceneri                Proteine     
                                                                                   min   max        minime (azoto X 5.70)
Farina di grano tenero tipo 00                        14.50            -    0.55                 9.00
Farina di grano tenero di tipo 0                      14.50            -    0.65                11.00
Farina di grano tenero tipo 1                          14.50            -    0.80               12.00
Farina di grano tenero tipo 2                          14.50            -    0.95               12.00
Farina integrale di grano tenero                      14.50          1.30 1.70               12.00

4. Le disposizioni del comma 3 non si applicano alle farine destinate ad utilizzazioni diverse dalla panificazione.
5. La farina tipo 00 può essere prodotta anche sotto forma di sfarinato granulare (granito).
6. Nella farina tipo 1 le ceneri non possono contenere più dello 0,3 per cento di parte insolubile in acido
cloridrico.
7. È tollerata l'immissione al consumo di farine di grano tenero con tenore di umidità fino al 15,50 per cento, a condizione che sulla relativa etichetta figuri la dicitura umidità massima 15,50 per cento.


Sfarinati di grano duro
1. È denominato "semola di grano duro", o semplicemente "semola", il prodotto granulare a spigolo vivo ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano duro, liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
 2. È denominato "semolato di grano duro", o semplicemente "semolato", il prodotto ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano duro liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità, dopo l'estrazione della semola.
 3. È denominato "semola integrale di grano duro", o semplicemente "semola integrale", il prodotto granulare a spigolo vivo ottenuto direttamente dalla macinazione del grano duro liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
 4. È denominato "farina di grano duro" il prodotto non granulare ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano duro liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
 5. Gli sfarinati di grano duro destinati al commercio sono prodotti nei tipi e con le caratteristiche seguenti:
SU 100 PARTI DI SOSTANZA SECCA
TIPO E DENOMINAZIONE           UMIDITÀ MAX %      Ceneri             Proteine
                                                                                   min   max        minime (azoto X 5.70)
Semola*                                                    14.50              -    0.90             10.50
Semolato                                                   14.50           0.90  1.35             11.50
Semola integrale di grano duro                     14.50           1.40  1.80             11.50
Farina di grano duro                                   14.50           1.36  1.70             11.50
* Valore granulometrico alla prova di setacciatura: passaggio staccio con maglie di millimetri 0,180 di luce, massimo 25 per cento.

6. È consentita la produzione, da destinare esclusivamente alla panificazione ed al consumatore, di semola e di semolato rimacinati nonché di farina di grano duro.
7. Negli sfarinati di cui ai commi 5 e 6 è tollerata la presenza di farina di grano tenero in misura non superiore al 3 per cento.
8. È tollerata l'immissione al consumo di sfarinati di grano duro con tenore di umidità fino al 15,50 per cento, a condizione che sulla relativa etichetta figuri la dicitura umidità massima 15,50 per cento.

Come sostituire il burro nei dolci

Come sostituire il burro nei dolci?
Le soluzioni sono molteplici, o sostituite con yogurt, con panna, con panna vegetale, con burro vegetale, con margarina o con olio.
Il burro, che è il risultato della lavorazione della parte grassa del latte, è formato per l'80% da una parte grassa e il rimanente 20% è formato da acqua, proteine e lattosio.

Per quanto riguarda la sostituzione con yogurt, la quantità da usare è il 25% in più, un vasetto da 125g sostituisce 100g di burro.

Per quanto riguarda la panna e la panna vegetale userete il 25% in più del burro, come per lo yogurt quindi 125g di panna sostituiscono 100g di burro.

Per quanto riguarda il burro vegetale e la margarina mantenete la stessa quantità.

Per quanto riguarda invece la sostituzione con olio ne userete l'80% del quantitativo di burro richiesto. 
Se la ricetta prevede 150g di burro ne metterete (150:100x80=) 120g.

Mi soffermo a valutare vari tipi di olio, in quanto è l'ingrediente che più comunemente si trova nelle nostre case.
L'utilizzo dell'olio dell'impasto dei dolci li rende più fragranti, leggeri e digeribili, i più indicati sono:
L'olio d'oliva da preferire per i dolci è quello delicato e fruttato, che non accentui troppo il suo sapore negli impasti.
L'olio di arachidi molto simile a quello d'oliva
L'olio di mais, molto delicato rende i dolci particolarmente leggeri
L'olio di girasole è simile a quello di arachidi, ma ha un gusto più deciso. 

Altri oli dal gusto particolare che possono essere utilizzati nei dolci sono:
L'olio di mandorle, molto calorico, contiene però molti grassi insaturi e polinsaturi benefici per la salute, ha un gusto deciso
L'olio di nocciole, molto digeribile, dal sapore delicato, dolciastro, ricco di grassi insaturi.
L'olio di pistacchio, dal gusto fruttato e relativamente delicato, ricco di antiossidanti e sali minerali
L'olio di pinoli, molto calorico, molto nutriente, dal gusto non invadente.

Particolarmente delicati sono:
L'olio di lino, ricco di omega3 e omega6.
L'olio di riso, ricco di grassi monoinsaturi e polinsaturi, si consiglia comunque l'uso a crudo per mantenere le sue caratteristiche benefiche.

Per contrastare il sapore dell'olio nell'impasto è sufficiente aggiungere della vanillina o se gradite un bicchierino di liquore.

Volendo potete sostituire il burro nei dolci anche con pari quantitativo di polpa di avocado maturo e schiacciata con una forchetta.