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venerdì 1 agosto 2014

Classifica delle farine italiane (DPR del 09-02-2001, n.187)

Questo è quanto il DPR del 09-02-2001, n.187 dice sulla classificazione delle farine in Italia:

Farine di grano tenero
1. È denominato "farina di grano tenero" il prodotto ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano tenero liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
2. È denominato "farina integrale di grano tenero" il prodotto ottenuto direttamente dalla macinazione del grano tenero liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
3. Le farine di cui ai commi 1 e 2 destinate al commercio sono prodotte nei tipi e con le caratteristiche seguenti:
SU 100 PARTI DI SOSTANZA SECCA
TIPO E DENOMINAZIONE           UMIDITÀ MAX %      Ceneri                Proteine     
                                                                                   min   max        minime (azoto X 5.70)
Farina di grano tenero tipo 00                        14.50            -    0.55                 9.00
Farina di grano tenero di tipo 0                      14.50            -    0.65                11.00
Farina di grano tenero tipo 1                          14.50            -    0.80               12.00
Farina di grano tenero tipo 2                          14.50            -    0.95               12.00
Farina integrale di grano tenero                      14.50          1.30 1.70               12.00

4. Le disposizioni del comma 3 non si applicano alle farine destinate ad utilizzazioni diverse dalla panificazione.
5. La farina tipo 00 può essere prodotta anche sotto forma di sfarinato granulare (granito).
6. Nella farina tipo 1 le ceneri non possono contenere più dello 0,3 per cento di parte insolubile in acido
cloridrico.
7. È tollerata l'immissione al consumo di farine di grano tenero con tenore di umidità fino al 15,50 per cento, a condizione che sulla relativa etichetta figuri la dicitura umidità massima 15,50 per cento.


Sfarinati di grano duro
1. È denominato "semola di grano duro", o semplicemente "semola", il prodotto granulare a spigolo vivo ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano duro, liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
 2. È denominato "semolato di grano duro", o semplicemente "semolato", il prodotto ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano duro liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità, dopo l'estrazione della semola.
 3. È denominato "semola integrale di grano duro", o semplicemente "semola integrale", il prodotto granulare a spigolo vivo ottenuto direttamente dalla macinazione del grano duro liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
 4. È denominato "farina di grano duro" il prodotto non granulare ottenuto dalla macinazione e conseguente abburattamento del grano duro liberato dalle sostanze estranee e dalle impurità.
 5. Gli sfarinati di grano duro destinati al commercio sono prodotti nei tipi e con le caratteristiche seguenti:
SU 100 PARTI DI SOSTANZA SECCA
TIPO E DENOMINAZIONE           UMIDITÀ MAX %      Ceneri             Proteine
                                                                                   min   max        minime (azoto X 5.70)
Semola*                                                    14.50              -    0.90             10.50
Semolato                                                   14.50           0.90  1.35             11.50
Semola integrale di grano duro                     14.50           1.40  1.80             11.50
Farina di grano duro                                   14.50           1.36  1.70             11.50
* Valore granulometrico alla prova di setacciatura: passaggio staccio con maglie di millimetri 0,180 di luce, massimo 25 per cento.

6. È consentita la produzione, da destinare esclusivamente alla panificazione ed al consumatore, di semola e di semolato rimacinati nonché di farina di grano duro.
7. Negli sfarinati di cui ai commi 5 e 6 è tollerata la presenza di farina di grano tenero in misura non superiore al 3 per cento.
8. È tollerata l'immissione al consumo di sfarinati di grano duro con tenore di umidità fino al 15,50 per cento, a condizione che sulla relativa etichetta figuri la dicitura umidità massima 15,50 per cento.

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