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martedì 23 aprile 2013

Pasta Madre o Lievito Madre la creazione

La mia avventura con la Pasta Madre inizia un po' per caso qualche mese fa, in inverno, quando ho iniziato una dieta che mi consigliava di mangiare cibi fatti con farine integrali e così ho cercato qualcosa che mi aiutasse anche a digerire meglio quel che mangiavo.
Ho iniziato con un impasto base di 200gr di farina, seguendo le ricette che ho trovato in internet, ma ho buttato i  primi due impasti in quanto il primo non era partito e il secondo aveva prodotto della muffa, ma non mi sono arresa e al mio terzo tentativo è nata finalmente la mia creatura, che ora bolleggia nel suo contenitore in frigorifero.
Il mio terzo impasto è nato con una ricetta diversa da quelle che avevo inizialmente provato, grazie anche ai consigli che ho trovato in rete ho cominciato con un impasto più piccolino, anche per limitare le eventuali perdite, per cui ora vi darò anche le mie dritte in merito.

Ingredienti: (meglio se bio)

100gr di farina manitoba (è una farina forte che aiuta ad accelerare il processo di lievitazione)
100gr di acqua tiepida di bottiglia (se si usa quella di rubinetto farla bollire e lasciarla raffreddare, così evapora il cloro, nemico dei batteri che fanno nascere la PM)
1 cucchiaio di miele (ho usato quello millefiori)
1 cucchiaio di olio evo (extra vergine di oliva)

Procedimento:

Ho mescolato gli ingredienti in una ciotola, poi sono passata sulla spianatoia infarinata e ho formato una palla morbida ma non più appiccicosa che ho poi messo in un contenitore di vetro da mezzo litro, che dopo una mezzora ho coperto con della pellicola trasparente, ma non tirata, in modo che comunque respirasse, volendo si può mettere tirata e fare 3-4 buchini con lo stuzzicadenti. Ho riposto il contenitore in cucina sopra la cappa e ho lasciato riposare la pasta, che lentamente si è adagiata.
Il giorno dopo ho mescolato con la mano la mia creatura, come consigliato per aiutare i batteri a fermentare.
Il secondo giorno ho nutrito la pasta, c'erano delle piccole bolle che si vedevano sulle pareti, molto poche, rispetto a quelle che avevo visto negli altri post, ma era comunque un segno che forse un po' di vita c'era rispetto alle mie due prime creature.
Per il rinfresco ho pesato la pasta che avevo, dopo aver tolto la parte più superficiale, l'ho divisa in due parti, e ho creato due creature separate, per vedere se almeno una delle due mi avrebbe dato soddisfazione. 
Ho aggiunto tanta farina quanta pasta e metà quantità di acqua per la prima, ho trasferito il tutto sulla spianatoia infarinata e ho formato la palla, che ho poi riposto in un contenitore di vetro da 1 litro e mezzo e coperto con la pellicola.
Ho proceduto nello stesso modo per la seconda quantità di pasta, aggiungendo un cucchiaino di olio e una volta messo nel suo contenitore ho aggiunto anche un goccio di acqua, che mi sembrava troppo farinosa.
Il risultato è stato che questo secondo impasto ha iniziato a dare segni di "vita" prima dell'altro, ma entrambi dopo due giorni avevano delle bollicine e erano leggermente aumentati di volume.
Ho proceduto al secondo rinfresco, come per il primo rinfresco ho buttato la parte superficiale di pasta, preso quella più centrale, l'ho messa in una ciotola, l'ho pesata, vi ho aggiunto pari farina e metà acqua, dopo aver mescolato ho messo le due paste nella spianatoia, ho formato le due palle, ho lavato i due contenitori, lasciandoli gocciolanti e vi ho riposto la pasta, al secondo impasto come nel primo rinfresco ho aggiunto il cucchiaino di olio e un goccio d'acqua.
Passati quasi tre giorni, in quanto il secondo giorno non ero a casa ho proceduto al terzo rinfresco come per il secondo, prendendo circa 100-120 gr di pasta per entrambe le mie creature e il resto buttandola.
Dopo due giorni ho proceduto al quarto rinfresco modificando solo una cosa, ho mescolato un pezzettino della seconda pasta, che era più attiva, con la prima per vedere se si animava di più.
Ho fatto altri due rinfreschi come il terzo appena vedevo che la pasta invece di continuare a crescere scendeva, aggiungendo però l'olio ad entrambe le paste.
Nel momento in cui la pasta è triplicata in poche ore ho capito che era pronta per l'uso.
Più la pasta è "vecchia" e migliore sarà la resa.



Ecco la mia creatura in frigorifero dopo qualche ora dall'ultimo rinfresco.
Passato un po' di tempo ora so che un cucchiaio di farina di segale aiuta a nutrirla e farla partire prima.

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